Strumenti e spartiti

Come narrato nella biografia e visibile dalle fotografie, Leonida ha suonato più strumenti. E’ possibile tracciare tre capitoli fondamentali nella sua storia come strumentista: la fisarmonica, il contrabbasso e il basso elettrico. Quest’ultimo è l’unico ancora reperibile e rappresenta uno strumento veramente particolare: è uno basso elettrico a 4 corde, realizzato in corpo unico da Sergio Tomassone avendo come riferimento il modello SG Gibson. Nella fotografia che ritrae il limite tra manico e pick-up, è possibile vedere i tasti consumati dall’ampio utilizzo negli anni. L’accordatura applicata da Leonida era G, C, F, B (dalla corda più grave alla più acuta).

Attraverso il basso, mantenuto nelle medesime condizioni in cui lo utilizzava Leonida, Riccardo Negrelli ha composto e registrato un brano a lui dedicato, pur sviluppato in uno stile musicale non appartenente al contesto inerente la Filuzzi e il Liscio Bolognese. La catturazione dello strumento ha compreso più tracce, mantenendo il timbro originale del pick-up.

L’ultimo amplificatore utilizzato da Leonida è un Tekson 110 SB, combo da 80 W di potenza, con un unico diffusore da 15 pollici. In alcune fotografie compare un Davoli New Show III.

Lo strumento sopra riportato è un piccolo pre-amplificatore Montarbo SuperMB per fisarmonica, del 1950, utilizzato da Leonida in molti concerti.

La notte è il momento preferito per scrivere. Tornato dai concerti, ispirato dalle esecuzioni e cullato dal silenzio delle ore piccole, Leonida ha l’abitudine di sedersi in cucina e scrivere le proprie idee su spartito e comporre. Non avendo mai sostenuto l’esame di ammissione alla SIAE, purtroppo i brani non riportano ufficialmente il suo nome, avendo avuto la necessità di farli registrare ad amici e persone di fiducia.

Scrive e trascrive melodie di altri compositori: per il piacere di migliorare la propria preparazione musicale, per necessità di repertorio e come ulteriore forma di espressione da affiancare all’esecuzione pratica. Gli spartiti che seguono sono tutti appartenenti all’archivio di Leonida ed esemplificativi di quanto descritto.